Diciamolo francamente, con quello che sta accadendo nei cieli europei, è la fine delle low cost?
No, ma come sempre, quando si parla del settore del trasporto aereo, bisogna guardare i dati sul medio – lungo periodo.
Tutto è cambiato nel 2020 quando i lockdown e la chiusura delle frontiere hanno costretto le Compagnie (di tutto il Mondo) ad adottare misure drastiche per risparmiare sui costi.
Detto in parole povere, niente più investimenti, nessuno sviluppo e, soprattutto, tagli del personale. La stessa identica cosa è avvenuta negli aeroporti.
Con l’allentamento e la fine delle restrizioni le persone hanno ripreso a muoversi, ma le Compagnie e gli aeroporti non sono state più in grado di soddisfare le esigenze dei viaggiatori.
Questa concatenazione di eventi ha portato alla situazione a cui assistiamo oggi, tra l’altro peggiorata per l’aumento del costo del carburante passato da poco più di 70 dollari al barile ad oltre 100 dollari.
In questo scenario le Compagnie aeree non hanno potuto fare altro che tagliare migliaia di voli nel periodo più proficuo dell’anno (la stagione estiva).
Quindi, guardando il medio – lungo periodo, non è la fine delle low cost
Il settore aereo è in evoluzione e lo sarà ancora per diverso tempo. Il costo dei biglietti aumenterà ancora almeno fino alla primavera 2023 per recuperare i mancati introiti del periodo precedente.
Booking.comI biglietti a 5 e 10 euro per molto tempo dovremmo scordarceli e dovremmo essere pronti a sborsare un bel po’ di soldi in più sui servizi accessori (bagaglio e posto a sedere).
Chi può si affida ai voli privati (come scritto Qui), ma la maggioranza dei viaggiatori continuerà ad usufruire delle Compagnie low cost o di bandiera.
I dati della IATA per il 2022 indicano una perdita netta di quasi 10 miliardi di dollari per tutto il settore aereo e la ripresa economica solo a partire dalla primavera del 2023.
Si può quindi affermare che non stiamo assistendo alla fine delle low cost. Il mercato è cambiato a causa di molteplici fattori e le Compagnie si stanno adeguando al cambiamento.
Il “periodo d’oro” pre-Covid molto probabilmente non tornerà più, così come lo conoscevamo.
Le persone hanno voglia e la necessità di spostarsi, ma per farlo, dovranno necessariamente spendere di più.
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