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Oggi vi scriviamo della nostra visita nel borgo di Castell’Arquato, in provincia di Piacenza, inserito nella lista dei borghi più belli d’italia.

Scarica qui Castell’Arquato , la nostra visita in PDF

INFO E STORIA

Con i suoi 4.600 abitanti di cui 712 nel borgo e situato a 224 metri sull’altezza del mare, si snoda tra le colline e i monti dell’Appennino con i suoi campanili, le torri ed i merli.

Rimarrete impressionati dal suo aspetto medievale e dalle case color terra che scendendo da un pendio lo rendono visibile da lontano.

Il suo nome sembri derivi da Caio Torquato, il patrizio romano  che fondò qui il primo Castrum.

Dentro i suoi stretti vicoli ciottolati, si alternano voltoni e rampe che mattone dopo mattone formano il piccolo spazio segreto di un paese costruito su un terrazzo di conchiglie fossili.

Questo perché un tempo, nella preistoria, il mare ricopriva la pianura padana.

Castell’Arquato si distingue per atmosfere d’altri tempi; meravigliose le sue case a schiera color mattone e i vicoli stretti in ciottoli che portano alla cima del colle dove si apre l’ampia piazza monumentale.

IL NOSTRO GIRO

Siamo partiti dal centro con la sua rocca Viscontea; voluto dal comune di Piacenza ed eretta da Luchino Visconti tra il 1342 e 1349 era una delle fabbriche militari del Nord Italia.

Presenta una pianta a L con la cinta minore di mura che affaccia sulla piazza; oltre alle mura esterne restano le quattro torri difensive di cui solo quella orientale è integra (Porta di Sasso).

Sul complesso domina la mole del dongione che vale la salita per lo splendido panorama e il suo museo medievale.

Nella piazza bellissima anche la collegiata, una delle chiese più antiche del territorio, già esistente nel 756 con funzione di pieve battesimale consacrata nel 1122.

Sul lato sinistro della chiesa scorre il portico del 1300 detto “del paradiso”.

Sul lato sinistro della piazza troverete il Palazzo del Podestà del 1292, con il suo mastio rettangolare a cui sono stati aggiunti corpi successivi come la Loggetta dei Notari e la scalinata esterna.

ALTRE COSE DA VEDERE

Nel quartiere di Monteguzzo a pochi passi dal borgo il Torrione Farnese del 1530, rimasto incompiuto, ma allo stesso tempo attraente e misterioso per i passaggi segreti che conducevano al Palazzo del Duca.

Sotto al torrione la Fontana del Duca del 1292.

Nella frazione di Vigolo Marchese a 6km circa da Castell’Arquato potrete visitare la chiesa e il battistero di San Giovanni fatti costruire nel 1008 dal marchese Oberto d’Orta, signore della Val Nure.

INFO TURISTICHE

E’ possibile in loco prendere altre informazioni allo IAT in piazza Municipio 1 o scrivendo a iatcastellarquato@gmail.com e collegandosi al sito del comune.

Sono presenti ristoranti e bar all’interno del borgo dove fermarsi a pranzo per assaporare i prodotti del borgo.

FOOD AND DRINK

Famosissimo il Monterosso Valdarda Doc Colli Piacentini, il vino locale per definizione che prende il nome da una collina vicina al borgo.

Il piatto del borgo sono gli anolini in brodo con un ripieno di grana padano amalgamato con pane grattato e odori.

A metà Aprile si svolge il Monterosso Festival, una manifestazione che riunisce l’eccellenza dei produttori della Val d’Arda.

LE NOSTRE CONSIDERAZIONI

Piacevole passare un’oretta nelle vie di questo borgo situato tra Parma e Piacenza, fermarsi a pranzo nel borgo e respirare un’aria medievale.

Io vi consiglio di fermarvi se siete di passaggio o di organizzare la visita inserendo nella stessa giornata altri borghi vicini a Castell’Arquato.

Tutte le foto del nostro giro a Castell’Arquato

Ciao povery…..

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